domenica 22 aprile 2012

towards the sun

Oggi ho voglia di prendere l’auto. Guidare fino a quando le macchine che ti vengono incontro non accendono i fari, cercare il sole che comincia a scendere sull’orizzonte e puntare la macchina verso di lui, lasciando il pedale dell’acceleratore a metà, perchè è inutile correre, tanto non ci arriverò mai a prenderlo prima che scompaia dietro le montagne. E allora con calma, con il tempo che vuoi, guardando l’asfalto che da chiaro diventa man mano sempre più scuro, guardando il panorama ai lati della strada diventare sempre più buio e notare le prime luci accese nei casolari lontani, notare le ombre che passano tra i campi e rendersi conto che sono alberi, notare che non esistono più cielo e nuvole, ma solo nero e stelle.

E non c’è luna.

Non so, forse è dietro di me, forse andavo verso il sole per scappare dalla luna. Non ne ho paura, ma oggi non mi va di vederla, eppure per tornare indietro devo per forza girare l’auto e puntarle contro i fari; chissà, magari si mette paura e scappa, o magari come i conigli accecati resta immobile di fronte a me e non mi resterà altro da fare che andarle incontro.
Ma oggi non mi va di vederla.

E poi, perchè dovrei voler tornare indietro? Il sole è più avanti. C’è, non lo vedo, ma so che c’è, è sparito lì dietro, magari se accelero un po’ lo prendo. E faccio meglio a sbrigarmi, altrimenti domattina sarà lui a prendere me, scacciando la luna ed apparendomi dietro.

Meglio sbrigarsi allora.

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