martedì 10 aprile 2012

maybe

Il cielo è grigio oggi. Grigio come me. Forse è grigio perchè IO sono grigio. Viene da chiedersi se sarebbe stato grigio se io fossi stato di un altro colore, ma questa è una delle cose che non potrò mai sapere.
Sta tornando chiaro mentre sono qui che scrivo. Forse sta tornando chiaro proprio perché sto scrivendo, ma questa è una delle cose che non potrò mai sapere.
C’è una campana che suona mentre scrivo, e forse suona proprio perchè scrivo, ma questa è una delle cose che non potrò mai sapere. Adesso ha smesso, ma forse ha smesso perchè ho smesso di scrivere, infatti adesso ha ricominciato.
Ogni volta che mi giro e guardo fuori, le auto sono ferme in fila. Magari camminano mentre non le guardo perchè sto scrivendo, e magari camminano proprio perchè sto scrivendo, e quando smetto e le guardo loro sono sempre ferme.
Io intanto sono sempre grigio, ma un po’ meno. E pure il cielo è grigio ma ogni volta che guardo fuori lo è un po’ meno. E stavolta mi è pure sembrato di veder muovere un’auto; forse non è vero, ma l’ho proprio vista muoversi.
La campana non suona più, eppure io sto scrivendo.
Il riflesso del sole nel cielo mi arriva sempre più forte attraverso la finestra; “bella forza” direte voi “stai scrivendo”, eppure prima mi sono fermato un attimo, ed il cielo ha continuato a schiarirsi lo stesso. E pure io. E se guardo fuori adesso le auto si muovono anche se io non le guardo.
Forse avevo torto.
Forse io ero grigio perché il cielo era grigio, e non il contrario.
Forse io non mi muovevo perchè le auto non si muovevano.
E forse alle campane non interessa che io sia grigio o meno, o che mi muova o no; loro suonano lo stesso.
Tutto questo io non lo potrò mai sapere, ma non sono poi così convinto di volerlo sapere, a dire la verità.
 

O forse sì?


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