Avete presente quando vi si incolla un pensiero in testa? Qualsiasi cosa facciate vi si para davanti, forte ed invadente come quando avete guardato troppo il sole e dovunque dirigiate lo sguardo lui è sempre lì, stampato sulla pupilla e non vuole saperne di andarsene. Blocca e rallenta tutto perchè una parte di voi, del vostro pensiero, è sempre e comunque rivolta a quel pensiero, e tutto si riconduce ad esso, come se niente fosse esistito prima e niente verrà dopo.
Vi segue come un cane non fedele ma affamato, bisognoso e vorace di attenzione, pronto a mordervi non appena provate a scordarvi di lui.
Ma non potete scordarvi di lui, perchè è lui che vi tiene al guinzaglio e vi strattona ad ogni vostro tentativo di fuga.
Provate a soffocarlo sotto montagne di cose da fare, anche inutili ma innalzate in priorità allo scopo di sommergere, sotterrare e perché no, uccidere quel pensiero.
Ma qui non è “a volte ritornano”.
Vi segue come un cane non fedele ma affamato, bisognoso e vorace di attenzione, pronto a mordervi non appena provate a scordarvi di lui.
Ma non potete scordarvi di lui, perchè è lui che vi tiene al guinzaglio e vi strattona ad ogni vostro tentativo di fuga.
Provate a soffocarlo sotto montagne di cose da fare, anche inutili ma innalzate in priorità allo scopo di sommergere, sotterrare e perché no, uccidere quel pensiero.
Ma qui non è “a volte ritornano”.
No.
Perchè lui ritorna sempre.
E allora provate a dedicarvici. Lasciate stare tutto e mettetevici d’impegno. Magari lo liquiderete in cinque minuti, e allora vi renderete conto di come sia stato una pazzia il non averci pensato prima. Magari scoprirete invece che è un pensiero irrisolvibile, irrealizzabile, e sarete consapevoli che sì, ci avete provato, e piano piano, magari molto piano, comincerete a pensarci sempre meno per poi un giorno chissà, non pensarci più.
Forse.
Ma non evitatelo, dategli retta, perchè altrimenti vi perseguiterà in eterno.
E l’eternità è un periodo di tempo molto lungo da passare con un pensiero fisso in testa.