martedì 11 maggio 2010

work frenzy


C'è una cosa che odio. La chiamo "apnea lavorativa". In due parole: sedersi alle 9:00, alzarsi alle 13:10, risedersi alle 16:00, rialzarsi alle 19:45, ed in quelle 8 ore non far altro che lavorare.

Sì ok, mi pagano per quello, e con questa rivelazione potremmo anche chiuderla lì e bon, teoricamente non dovrei/potrei ribattere niente; ed infatti non lo faccio. Mi piace lavorare, e chiunque mi conosce in ambito lavorativo sa che con me il motto "presto e bene" CONVIENE.

Dopo essermi autoincensato vengo al punto:
odio fare le cose di corsa per ritardi non miei, odio fare più cose in una volta, odio quando mi si mette fretta.

APNEA LAVORATIVA = Tutte e tre le cose che odio messe insieme, manifestantisi senza soluzione di continuità per tutte le 8 ore di cui sopra, con in aggiunta la normale routine di ogni giorno. Faccio notare: "in aggiunta", NON "al posto di".

Di solito faccio una pausa caffè la mattina ed una il pomeriggio, ma quando arrivano quei giorni lì (oddio, messa così sembra la pubblicità di un assorbente...) non ho nemmeno il tempo di andare in bagno, e parlo seriamente.

Cominci la giornata macinando carte e caratteri su schermo in maniera calma e rilassata, riesci a sentire anche la gente che parla fuori, scherzi con il collega seduto accanto, riponi i documenti con l'ordine tipico delle 9:20.
Poi piano piano, senza accorgertene, cominci ad esercitare un pò più di pressione sui tasti, le persone che parlano fuori cominciano a sembrare più distanti, le parole scambiate con il collega cominciano a diventare sempre di meno, i documenti sul tavolo sempre di più. Ti ritrovi 30 minuti dopo, trascorsi neanche tu sai come, a battere sulla tastiera con una mano, mentre l'altra tiene quella pratica che non sai più dove poggiare dato che ormai hai riempito tutto il tuo campo visivo; con il telefono tra la spalla e l'orecchio ed il filo sempre troppo corto, a sognare di essere una di quelle persone che ormai non senti più parlare fuori, dato che sei talmente impegnato che non ti accorgeresti nemmeno della seconda venuta dei dinosauri, ed il collega ormai divenuto il tuo peggior nemico: non lo guardi neanche più, per paura che possa appiopparti qualcos'altro da fare.

ECCO. Questo io lo odio.

Poi però arrivano le 13:10 o, meglio ancora, le 19:45.
Mi alzo, prendo le mie cose, guardo il collega con gli occhi che avevo alle 9:20, gli do l'arrivederci a domani, sperando che non sia un altro giorno di apnea, e chiudo la porta, ed il lavoro, alle mie spalle.

ECCO. Questo io NON lo odio.

1 commento:

Unknown ha detto...

LOL, starebbe bene anche come pubblicità di una nota merendina dal nome spagnoleggiante.

Per non parlare del fatto che certe giornate sono routine, altre ti vedono impegnato a fare quattro cose contemporaneamente - raramente una via di mezzo, tipo un imprevisto risolto al volo e poi relax.