sabato 8 maggio 2010

the calm and the endless movement


Prendete un giorno di lavoro qualunque. Un momento della giornata qualunque.

No, prendete QUESTO momento ad esempio. Questo MIO momento. Un raro momento in cui qui dentro sento soltanto il rumore delle ventole del pc. Niente telefono, niente gente, niente colleghi.
Raro ma non impossibile, imprevedibile ma non inaspettato.


Prendete adesso il silenzio, quello vero, quello calmo. Non importa se fuori ci sono gli autobus che passano o la smerigliatrice dei muratori di fronte che entra da sotto la porta insieme al vento.

Ascoltatelo.

Cosa dice? Il mio vuole che io FACCIA.

Qualcosa.

QUALSIASI cosa.

Non proprio tutto, ma forse TROPPO.

Ed io? Io lo ascolto, perchè nemmeno a me va di stare seduto ad guardare fuori il mondo che passa. E così, con uno sbuffo di vapore ed uno stridìo di ferro su ferro, la locomotiva/cervello si rimette in moto. Destinazione?

OVUNQUE, basta che parta.

1 commento:

Pseudo ha detto...

Non molto tempo fa mi è capitato di fermarmi con la macchina in una strada di campagna poco frequentata. Lo spazio era grande, aperto. Ho spento il motore e il "suono del silenzio" assoluto ha investito i miei timpani in modo quasi violento, ho cominciato a riappropriarmi di angoli dimenticati di me stesso.