Riprendersi gli spazi, come riavere indietro qualcosa che si è prestato. Respirarci dentro, quello spazio; come sfogliare nuovamente tra le mani un libro dato e riavuto dopo anni. Cercare con lo sguardo, con la sensazione, una violazione qualsiasi di ciò che hai riottenuto; come esaminare il riottenuto in cerca di un danno, anche microscopico.
E dopo di ciò, ripossederlo. Riaverlo tutto per sè. Non proprio come la prima volta - questo no - perchè ormai conosci ogni angolo di quello spazio – e lo spazio non si riscopre -, ma poterci fare tutto quello che vuoi perchè è tuo, e magari proprio per questo lasciarlo così com’è, perchè nessuno ti dice cosa farci o come farcelo.
Tornare bambini per il tempo necessario a ribadire che “è mio!”
E no, non te lo do.
E dopo di ciò, ripossederlo. Riaverlo tutto per sè. Non proprio come la prima volta - questo no - perchè ormai conosci ogni angolo di quello spazio – e lo spazio non si riscopre -, ma poterci fare tutto quello che vuoi perchè è tuo, e magari proprio per questo lasciarlo così com’è, perchè nessuno ti dice cosa farci o come farcelo.
Tornare bambini per il tempo necessario a ribadire che “è mio!”
E no, non te lo do.
1 commento:
Riprendersi lo spazio. O il tempo.
Posta un commento